Onorevoli Colleghi! - Il Primo Ministro croato Ivo Sanader, rispondendo ad una interrogazione al Sabor, ha lamentato che la recente legge italiana che riapre i termini della richiesta per la cittadinanza italiana limita tale possibilità solo agli italiani residenti nei territori già appartenenti all'Italia, e non a quelli residenti in tutta la Croazia.
      In quella occasione, l'onorevole Furio Radin, rappresentante al Sabor della minoranza italiana in Croazia, ha rassicurato il Premier Sanader, dicendosi favorevole ad interessare il Parlamento italiano per l'estensione della cittadinanza italiana a tutti gli italiani residenti in Croazia e in Montenegro.
      Naturalmente l'estensione dei benefici introdotti dalla legge 29 marzo 2006, n. 124, deve essere rigorosamente limitata a quanti siano già stati in possesso della cittadinanza italiana (posseduta quali «regnicoli» o per averla ricevuta dopo il 1921) ed ai loro discendenti, attenendosi, per semplificare le cose e non generare nuovi problemi, alle modalità e ai requisiti richiesti per i cittadini italiani già residenti nei territori ceduti nel 1947.
      Applicando questo criterio, si è scelto come riferimento il 10 giugno 1940 quale data nella quale i cittadini italiani devono essere stati residenti nella Dalmazia non annessa ai fini dell'ammissione alla concessione della cittadinanza prevista dalla presente proposta di legge.

 

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